lunedì 5 dicembre 2011

South Sudan
Bor,15-3-07
 
Homo sum, Nihil Humani a me alienum Puto.
 
 
“Nihil Humani a me alienum puto”,cosi’ scriveva Terenzio il  filosofo prima dell’anno domini…nel 165 a.c.
..eppure quando guardo le genti che popolano questi luoghi, dove un nuovo progetto mi ha portato, mi domando quale differenza possa esservi tra loro e degli uomini che vivevano cinque mila anni orsono, e visto che la risposta e’ che non vi e’ differenza, non riesco a rendere attuale la frase d’inizio…
Non e’ un discorso razziale il mio ma una pura constatazione antropologica..
..Nessuno di noi era presente cinque mila anni fa, ma a vedere lo stile di vita di questi luoghi credo che possa essere molto reale come scenario.
Case di fango e rami a pianIMG_4697ta circolare col tetto in paglia, compresa una grossa capanna fatta nello stesso stile per dimorare Ie greggi la notte a difesa di animali predatori, il misero pasto di sorgo o miglio che viene prima pestato in un mortaio di legno con un lungo pestello e poi macinato a pietra, acqua scarsa e mandrie di mucche dal peso di una ventina di chili per capo con tutte le ossa sporgenti, le innumerevoli capre che tentano di brucare qualunque cosa abbia una somiglianza con un filo d’erba…inesistente in pratica dato che non piove da cinque mesi….
Una polvere sottilissima viene costantemente sollevata da turbini di vento e penetra ovunque, nel naso negli occhi, copre tutto e la trovi persino nelle lenzuola quando cerchi di dormire la notte con trentacinque gradi di calore…
…Un nuovo progetto umanitario, l’ennesimo tentativo di portare un minimo di sviluppo in questo luogo decisamente remoto raggiungibile dopo quattro ore di volo da Khartoum sino a Juba e poi quattro ore di jeep in un paesaggio costante che pare di essere davvero su un altro pianeta e non semplicemente in un continente diverso…
…Stiamo costruendo due scuole che difficilemente verranno terminate per l’apertura dell’anno scolastico ad aprile…
…Un calore inimmaginabile avvolge tutto e impedisce anche semplicemente di pensare, di riflettere sul da farsi…
E pensare che questo popolo si e’battuto per vent’anni per togliere l’egemonia di Khartoum da questi luoghi, luoghi brulli, aridi, con qualche raro albero di mango e poi il nulla, sterpaglie e cactus…
…e’ una cosa che affascina vedere come l’uomo sia profondamente attaccato alle sue radici, fossero anche radici secche, avvizzite e vuote di linfa…
…uomini che hanno imbracciato un fucile e difeso per due decadi questo nulla eterno..
…gente senza sorriso, aggressiva e orgogliosa…
..Tanti profughi che avevano trovato rifugio in Kenya o in Nord Uganda stanno facendo di tutto per tornare a casa, lasciando luoghi decisamente migliori di questo…
..Eppure anche qui come gia’ mi e’ accaduto di notare in altri luoghi d’Africa, non manca la birra; nei rari chioschi che affiancano la strada principale le casse impilate all’esterno arrivano anche oltre I due metri..
Al solito mi siedo dopo il lavoro e osservo questa gente passare sulla strada, gente brutale, basata su un maschilismo avvilente dove gli uomini fanno ben poco tutto il giorno, speso molto a dormire sotto un albero o su un materasso dietro l’ombra della capanna, i bambini vengono mandati a pascolare le bestie sino al periodo delle piogge quando l’erba riscrescera’ e non vi sara’ piu’ bisogno di portare al pascolo le mandrie e quando per allora sara’ impossibile per loro raggiungere la scuola a piedi perche’ tutta la zona diventa un’immensa palude di quattrocento chilometri lungo il Nilo bianco, e dove le donne come sempre fanno quello che possono oltre a subire la forza degli uomini, la fatica della casa, dei campi, della prole della vita…
Le donne….credo che l’Africa sprofonderebbe in una settimana senza le donne d’Africa, e forse non solo l’Africa…
Donne spesso piene di vita nonostante la vita, ma non qui purtroppo, qui la miseria ha tolto loro anche quello splendido dono, quel tocco magico che tanto affascina, quel semplice sorriso, leggero a volte, sottile, impercettibile, a volte largo, gridato, ricco di gioia , accompagnato dal loro sguardo unico e sensuale…
..L’aridita’ di questi posti, la Guerra, la miseria, la violenza reiterata, si sono portati via tutto, persino il semplice gesto di un sorriso..
“Nihil Humani a me alienum puto”…(?)...venire per credere…

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