lunedì 5 dicembre 2011

I PIGMEI....


Dunque quella con i pigmei ( che poi si vedono un pò poco sullo sfondo) è stata proprio una bella giornata.
 ..Eravamo a fare distribuzione in una zona molto circondata da foresta e ad un certo punto sono sbucati i pigmei dal folto della selva..
Avevan certe espressioni come per dire " beh vogliam bene qualcosa anche noi".. Io ero un pò titubante perchè avevo stabilito col mio staff delle regole precise: niente cibo a militari o a chiunque non facesse parte degli sfollati.
Il progetto che stavamo portando avanti per conto dell'unione europea prevedeva infatti un aiuto alimentare mensile per 37.000 sfollati scappati dalla guerra due anni prima, una delle tante guerre che attanagliano l'africa.
Oltre a distribuire cibo (mais, fagioli, olio e sale) davamo anche altre cose utili quali coperte, pentole, teli cerati per il tetto delle capanne.
Stiamo parlando di un progetto di emergenza e non di sviluppo qundi eravamo in una situazione decisamente stancante con svariati problemi da risolvere ogni giorno...
Più volte durante il turno che prendeva una settimana per distribuire lungo un asse di 70 chilometri, uno dei campi era stato circondato da militari che volevano un pò di cibo anche loro..
Ricordo ancora la tensione di quei momenti e la brillante soluzione che trovai, oddio, più che brillante fu un vero e proprio tentativo di quelli " o la và o la spacca"..
Praticamente per forza di cose dopo poco tempo che mi trovavo in queste terre ero arrivato ad avere il numero di telefono cellulare di diversi ufficiali dell'esercito ( eh sì anche in un posto circondato dalla foresta più grande dell'africa la telefonia è arrivata ), stessi ufficiali con i quali facevo qualche partita a biliardo la sera tra una birra e l'altra...più che altro ci giocavo per tenermeli buoni.
Ho sempre pensato che in un paese dove vige un regime militare sia decisamente pratico avere qualche contatto nell'esercito, insomma alla fine una cosa o la accetti o la rifiuti in toto e quindi in un paese non ci vai proprio.. eccomi dunque in una situazione di pericolo...circondato da militari affamati, armati alla bisogna per fare un bel saccheggio nel nostro campo di distribuzione...dovevo trovare una soluzione alla svelta e che fosse anche dignitosa per loro..
Per giunta tutta la conversazione si svolgeva in swhaili quindi il mio assistente doveva tradurmi ogni cosa.. ...ecco che viene a galla nella mia mente la soluzione e dico: ....
Mi piacerebbe proprio potervi aiutare ma i vostri superiori, il colonnello Evarist e il maggiore Birochu, mi hanno sempre raccomandato di non dare cibo ai soldati... Sudavo...sudavo freddo sotto al mio cappello di paglia...il mio interprete traduce e loro, i soldati, cambiano subito espressione si guardano un pò tra di loro, bofonchiano qualcosa poi si avviano ai limiti del campo, li saluto in swhaili, tornano nei loro ranghi lentamente..
Il mio aiutante mi guarda sorpreso e dice : Hey boss non sapevo che gli ufficiali vi avessero detto una cosa simile?! -ah non lo sapevi eh? beh nemmeno io ! Mi guarda e ride sorpreso e divertito... Un pò sorrido anch'io, anche stavolta è andata..
Dopo dieci minuti arriva un altro mio aiutante e mi dice: hey capo abbiamo un altro problema.. 
-Ma coooosa c'è ancora? oggi non è giornata eh...
-Ci sono i pigmei che vogliono una razione di cibo..
-I pigmei? e da dove saltan fuori i pigmei?
-Dalla foresta capo..
-Grazie quello lo immagino anch'io, va beh andiamo a vedere questi pigmei..   Per la miseria non avevo mai visto degli esseri umani più strani e interessanti di questi.. decisamente piccolini, furbi  con espressioni primitive affascinanti.. Anche qui dovevo trovare una soluzione . Non essendo parte del gruppo degli sfollati non avremmo potuto aiutarli, ma a guardare la loro denutrizione mi veniva decisamente sconforto...
Penso e ripenso, non posso certo decidere di dare la stessa dose di cibo che diamo agli sfollati, l'ultima cosa che voglio è creare un conflitto tra gli autoctoni, in questo caso i pigmei , e gli sfollati.. ...sicchè decido di dar loro un aiuto forfaittario, più che un tot a persona un tot a villaggio quindi, e trattandosi di gente che veniva da un villaggio solo la cosa ci è andata bene.. Le loro espressioni di giubilo mi colpirono particolarmente perchè in netto contrasto con la loro abituale serietà in volto. Dopo la distribuzione mi invitano con i miei aiutanti a raggiungerli nelle loro capanne a quaranta minuti di cammino nella foresta.. ..
Ci siam guardati un pò indecisi ma poi ho tagliato la testa al toro, ma sì perchè no andiamo. E così eccoci la nel loro villaggio fatto di normali capanne di rami e fango secco, ottime per tener via il caldo e copertura in foglie di banano ideali contro la pioggia..
Mangiamo un pò di carne di capra arrostita poi arriva il dessert...cavallette fritte... Ottime, già in Uganda ne mangiavo sempre e vi dico che la prima volta fù un vero tour de force per assaggiarne una..non ho più smesso poi..
Finito il pasto ci si dà ai giochi e il capo villaggio mi indica dicendo che "l'uomo bianco" non sà tirare con l'arco... Lo guardo ferito nell'orgoglio dei miei ricordi quando da bambino mi costruivo da solo arco e frecce con i rami dei salici che avevamo in giardino cercando di imitare le gesta di Tom Sawyer... -Io dico che " l'uomo bianco centrerà almeno una volta quell'albero laggiù invece" ...
Ovvio che scelsi un albero bello grosso, però devo dire che non avevo badato a spese in quanto a distanza...era almeno e venticinque metri.. Con un pò di rammarico circa la scelta dell'albero mi preparai dunque alla competizione..
Tutti ridevano e bevevano birra di palma, un alcolico deleterio che se non sei abituato ti fà svenire solo per la puzza
 ...Ebbene a fine tenzone non uscii da vincitore ma almeno tre frecce su cinque tiri le scoccai nella corteccia di quel poderoso obece...il capo ovviamente fece meglio di me con cinque su cinque, ma l'onore era salvo !
Salutiamo tutti caldamente e mentre stiamo per riavviarci nella foresta per tornare alla jeep il capo villaggio ci segue e ci chiama indietro.. ..Vuole donarmi una cosa, una gallina bianca.. ..
I ragazzi del mio staff mi spiegano che tra i pigmei di questi luoghi la gallina bianca è un simbolo di pace e rispetto quando viene donata.. La accetto con grande orgoglio, ci salutiamo nuovamente e lo ringrazio di cuore.. mentre lui stà già masticando delle foglie di tabacco..
Durante il tragitto in foresta m'incuriosisce la dimensione ridotta della gallina, è davvero fuori dal normale, mi ricorda le galline americane che vedevo in alcune cascine da ragazzo che da noi chiamano americanelle.. ...
Hey ragazzi dico non sarà mica pigmea anche la gallina eh ?  ..
Una risata generale si levò dalla foresta..

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